Venezia
Spesso, anzi nella maggior parte dei casi, non inizio una creazione con un'idea precisa in mente; lascio che siano i materiali a parlarmi, le mani a far emergere, con la loro danza maieutica, ciò che è già nascosto nella materia - più prosaicamente assemblo parti, taglio, saldo, incollo e cerco una forma che mi soddisfi.
A volte trovo appunto una forma, ma mi sembra di intaccarle la purezza dandole anche una funzione; ed è questo uno di quei casi. Avevo immaginato una lampada, con una lampadina montata nella parte superiore, ma no, non voglio riempire quel vuoto, altererebbe la sensazione di leggerezza che mi da quella forma, delineata solo da un sottile contorno di ferro. Quindi rimarrà così, una lampada senza lampada, un elogio alla forma prima della funzione.
Ah, lei si chiama Venezia, perché la forma mi ricorda quella del ferro di prua della gondola; e in fondo è anche un omaggio alle mie radici venete.